Jan Vermeer (1632 – 1675), pittore olandese: scarse sono le notizie sulla sua vita, ancora oggi è difficile una catalogazione esatta della sua opera. E’ stato riscoperto nella seconda metà del 1800 e non risulta ancora conosciuto come merita. L’artista si distingue con netta superiorità sui suoi contemporanei, una superiorità che gli deriva in primo luogo dalla perfezione del mestiere.
Jan Vermeer concepisce la composizione in funzione della luce, la proietta radiosa sulle parti essenziali, distribuendola con grande senso artistico per far risaltare l’effetto plastico della forma e l’espressività delle figure. Sceglie rari e arditi accostamenti di colore, opponendo un azzurro zaffiro ad un azzurro spento, un giallo limone a dei vermigli, a degli ocra rossicci ed esaltandoli con bianchi puri.
Vermeer tende ad un ideale di bellezza che si fonda su puri rapporti di forma e colori e, come tutti i suoi connazionali, ci propone altrettanti temi di meditazione. Quelle stanze chiuse, quei pacati interni, le donne intente a scrivere, a leggere, ad abbigliarsi, a far musica, o tutte impegnate in faccende domestiche, ci offrono un’immagine di una vita silenziosa, carica di sottintesi, ci parlano di segreti desideri, di evasione. Figure ricche di allusivi vallari spirituali.
Vermeer, nelle sue opere, testimonia sempre un ricordo del caravaggismo di Utrecht.
SABATO 20 APRILE, ORE 17,00 – CASTELLO – SALA DELLA ROCCA
Cosa dire di Lucio Battisti. Credo che non ci sia persona, amante della musica, che non abbia cantato, suonato, fischiettato una sua canzone. Per farvi capire chi era e chi è Lucio Battisti, vi faccio vedere un filmato che racconta le celebrazioni del suo recente compleanno.
Questa stagione culturale, come d’altra parte tutte le precedenti, si onora di un ventaglio di Relatori,Docenti, Studiosi, Ricercatori, Professionisti di altissimo profilo ricchezza del nostro Comune e del territorio.
Con ferma convinzione l’Associazione Culturale Vicedomini-Cavezzi dedica questa Stagione culturale alla Lotta contro la Violenza perpetrata sulle donne, contro i femminicidi, contro le violenze individuali e collettive col pensiero che vola anche ad altri Paesi come Iran, Afghanistan… in cui i diritti alla vita e alla libertà delle donne (e non solo) sono vergognosamente calpestati.
Tutti gli anni in Marzo (22) si celebra la giornata mondiale dell’acqua, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e prevista all’interno delle direttive dell’agenda 21, risultato della conferenza di Rio.
Il tema di questo anno è l’importanza della risorsa acqua e della necessità di non sprecarla con evento speciale per le scuole dell’infanzia.
Tale iniziativa si prefigge lo scopo di sensibilizzare precocemente le future generazioni alla fondamentale salvaguardia della risorsa sempre più a rischio.
LE ARCHITETTURE D’ACQUA, FONTE DI VITA E DI BELLEZZA
GRANDI OPERE PER L’APPROVVIGIONAMENTO IDRICO
AGGLOMERATI URBANI
ACQUEDOTTI ROMANI
Vennero costruiti per sopperire al bisogno di acqua nelle città e furono sempre annoverati fra le opere più grandiose del mondo antico.
L’acqua, presa a grande distanza, veniva incanalata in fossati poggianti su archi, talora a più ordini, passava sui monti e sopra le valli, con condutture a pendenza costante.
Fra gli acquedotti che portavano l’acqua a Roma percorrendo decine di km si ricorda quello costruito nel 312-311 a.c. che è il più antico.
Quello dell’imperatoreClaudio, le cui superstiti arcate sono ancora oggi fra le più suggestive testimonianze nei dintorni di Roma.
Nelle province romane, i resti più imponenti di tali opere, per lo più lunghissime serie di arcate, spesso in più ordini, che raggiungono risultati architettonici e di ingegneria idraulica mirabili, si trovano a Nimes in Francia, in Spagna, in Africa settentrionale e nell’Asia minore.
GRANDI OPERE CIVILI
IL PARCO DELLA REGGIA DI CASERTA
Se la visita alla Reggia può lasciare stupiti per la grandiosità delle proporzioni cui si ispira, quella del parco è esaltante, per la bellezza dell’ambiente naturale, un vero trionfo di verde e di acque.
Il parco costituisce la maggiore attrattiva della Reggia, occupa una superficie di 120 ettari ed è lungo 3 km, è famoso soprattutto per le fontane e le cascate, scenograficamente degradanti a terrazzo dalla collina al piano ed è opera dell’arch. l. Vanvitelli.
INTERVENTI URBANI
LA FONTANA DI TREVI
La Fontana di Trevi è iniziata sotto Clemente XII da Nicola Salvi ed è proseguita dopo il 1751 con Giuseppe Pannini.
La fontana, una felice fusione di architettura, scultura e acqua, risulta essere un abile connubio fra rigore architettonico classico e concezione scenografica barocca.
Alla Fontana di Trevi, una dei simboli di Roma, sono legate leggende e tradizioni popolari, tra le quali quella di gettare una monetina per assicurarsi il ritorno nella città eterna.
INTERVENTI PRIVATI
LA CASA SULLA CASCATA
Su una proprietà di circa 640 ettari sorge la “Casa sulla Cascata” progettata da Frank l. Wright nel 1934.
Emerge nella continuità paesistica come un’articolazione di spazi e volumi. L’edificio diventa parte integrante del suo contesto naturale: montagne, rocce, cespi massicci di rododendri selvatici, un torrente e una cascata d’acqua.
Quest’ultima è il punto focale del luogo e identifica il sito dell’intervento costruttivo.
il progettista pone la casa non di fronte alla cascata, ma su di essa e ciò è una straordinaria virtù creativa.
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