Pier Paolo Pasolini, Il Vangelo secondo Matteo.
A cent’anni o poco più dalla nascita, nel marzo 2022, vogliamo ricordare Pier Paolo Pasolini in una delle sue grandi opere cinematografiche, un capolavoro, anzi il suo capolavoro sacro : “ Il Vangelo secondo Matteo” uscito nel 1964, girato in Italia tra Lazio, Puglia, Calabria, Basilicata, in particolare tra i Sassi e gli abitanti di Matera, dedicato a Papa Giovanni XXIII°.
Profonda l’emozione di fronte alla lettura pasoliniana del Vangelo assolutamente fedele al testo di Matteo e ispirata dall’intuizione della bellezza pura, immediata, totale del testo evangelico, bellezza che l’Autore vuole far vibrare anche in chi è spettatore. Pasolini, lui, l’ateo marxista da sempre affascinato e segnato dalla dimensione del sacro, del divino che domina il Vangelo.
Film intriso di poesia, opera lirica, come d’altra parte tutto il suo cinema a cui si è affacciato “con gli occhi di un pittore” permeato della grande pittura toscana da Piero della Francesca a Mantegna, oltre che di un poeta; “ il segreto della sua originalità sta proprio nella poesia” dice di lui Dacia Maraini. Poesia mistica quella de “Il Vangelo secondo Matteo” che si esprime parimenti nella componente musicale della colonna sonora fondamentale nel film, di altissima suggestione, nell’intensità dei silenzi e dei rumori ambientali, tra la musica colta di Bach, Mozart e la musica popolare, etnica, religiosa, che sta a evidenziare il valore universale del discorso evangelico e la fremente umanità e divinità di Cristo.
Musica e immagini convivono in osmosi in un impasto di poesia, pittura, suono e bellezza pura, non mediata del testo evangelico. Una delle opere più affascinanti ed emozionanti del Cinema.